Come forse ho già scritto l’arrivo di questa data ogni anno ci provoca un dolore incommensurabile, l’ansia che ci attanaglia nel rivivere momento per momento fino al giorno che Giulia ci ha lasciati non è più sostenibile, siamo sfiancati e poi non mi piace avere questa sensazione. Voglio ricordare mia figlia perché giocava, piangeva, rideva, parlava, scherzava, si arrabbiava, nuotava, studiava, amoreggiava, e non avere questo senso di panico e di vuoto.
Solo chi ha provato un dolore del genere oggi capisce tutte quelle mamme, papà e nonni che hanno perso i loro bambini e ragazzi sotto le macerie del terremoto di Amatrice.
Si vive, piuttosto si sopravvive, e sopra al dolore non ci si possono aggiungere anche altre emozioni negative, il corpo e la mente si ribellano, è meglio assecondarli, per noi e per chi ci sta vicino.
Per questo la messa in ricordo di Giulia quest’anno non sarà celebrata.
Chi vorrà ricordarla potrà farlo a suo modo, tanto già sappiamo che ognuno di voi lo fa ancora dopo dieci anni spessissimo.
Un bacio grande a tutti i nostri Angeli
Marisa